Le grandi demolizioni per tumori maligni possono interessare cute, sottocute, muscoli e strutture ossee nei vari distretti corporei; in base al tipo di intervento, alla zona coinvolta nella demolizione e alle strutture asportate il chirurgo plastico interviene con lembi locali cutanei, lembi a distanza cutanei, miocutanei, osteocutanei od osteomiocutanei; può essere necessario coprire un difetto, ripristinare una continuità muscolare od ossea con funzione di sostengo o di contenimento di organi adiacenti. In questi casi la chirurgia deve essere pianificata con il coinvolgimento di altri specialisti oltre al plastico: l’otorino, il chirurgo generale, il neurochirurgo a seconda dei casi.
Un esempio di questo tipo di interventi è la ricostruzione del distretto maxillo-facciale quando per una neoplasia del palato o del mascellare si esegue una emimaxillectomia e il chirurgo plastico deve ricostruire il diaframma palatino utilizzando un lembo di muscolo temporale, che permette di separare la cavità orale dalla cavità nasale senza che risultino compromesse funzioni quali deglutizione e fonazione.
Altro esempio la ricostruzione del pavimento orale e della mandibola asportati per tumori del cavo orale, ricostruzione pianificata utilizzando un lembo miocutaneo di Gran Pettorale oppure un lembo libero microvascolare di Fibula (osso della gamba).
Ancora un esempio: la ricostruzione del distretto orbitopalpebrale per neoplasie infiltranti la cavità orbitaria in cui all’exenteratio orbitae, talora estesa alla cornice ossea orbitaria e al seno frontale, deve seguire una ricostruzione con muscolo temporale isolato o prelevato in blocco con la teca cranica a spessore parziale per ripristinare l’anatomia del distretto orbitario.
Altri esempi: la ricostruzione del pavimento pelvico a seguito di interventi demolitivi allargati per tumori del retto o dei genitali, in cui il risultato è spesso una grande perdita di sostanza che mette in comunicazione con l’esterno la cavità addominale. In questo caso il chirurgo plastico deve ricostruire un pavimento muscolare che dia sostegno ai visceri e deve assicurare un’adeguata copertura cutanea della zona. Il ricorso a lembi muscolari quali il Muscolo Gracile, il Muscolo Retto dell’Addome o i muscoli della regione glutea rappresenta la soluzione del problema.
Si tratta di interventi complessi, che richiedono un’anestesia generale di diverse ore, gravati da una morbidità non indifferente ma che possono ridare a questi pazienti una qualità di vita quasi normale o comunque accettabile.
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