La candidata ideale alla lipoaspirazione non è la donna globalmente obesa bensì la donna che abbia accumuli di grasso localizzati in sedi ben precise
La candidata ideale alla lipoaspirazione non è (come alcuni sono portati a pensare) una donna globalmente obesa, bensì una donna che abbia accumuli di grasso localizzati in sedi ben precise; in genere ci si riferisce ai fianchi, alla regione trocanterica e glutea (culotte de cheval), alla faccia interna delle ginocchia, in qualche raro caso alle caviglie. Anche l’addome può essere trattato con la lipoaspirazione, ma solo quando si tratta di addomi globosi, spessi, con poca pelle: se si toglie grasso ad addomi che già tendono a fare un po’ di “grembiule” si aggrava il problema cutaneo.
La seconda indicazione è data dal trofismo cutaneo: se la pelle è sottile, smagliata, cioè distrofica, la lipoaspirazione può causare solo danni. Per esempio, a livello della faccia laterale della coscia, se togliamo l’accumulo di grasso e la pelle è molle e non da sufficienti garanzie di elasticità, sottraendo volume si crea un difetto maggiore di quello per il quale si è intervenuti: scompare il grasso, si, ma la pelle “balla”. Per questa ragione a volte - e in casi selezionati – si interviene sull’addome contemporaneamente con la lipoaspirazione e con l’asportazione di un segmento di cute (mini-addominoplastica): si assottiglia così il pannicolo adiposo e si toglie l’eccesso di pelle, che creerebbe fastidi, badando a fare l’incisione non troppo lunga e ben nascosta nel bikini. Questa soluzione va bene per l’addome ma non per le regioni glutee e trocanteriche dove l’intervento lascia cicatrici troppo estese e che si nascondono male: sulle cosce l’ideale è la lipoaspirazione.
Terza ed ultima considerazione per delineare il profilo della candidata: l’età. In questo senso dare codifiche è difficile, perché ci sono cinquantenni con cute a posto e quarantenni che lasciano molto a desiderare. In linea di massima si dice che questo intervento può essere fatto dai 18 ai 50 anni.
Si può intervenire in lipoaspirazione anche sul doppio mento e, nell’uomo, per risolvere il problema delle cosiddette “maniglie” e per ridurre il volume delle mammelle (adipo-ginecomastia).
I risultati sono in genere buoni, anzi ottimi, se si rispettano le indicazioni e se l’intervento è ben condotto; qualora residuino avallamenti e irregolarità nello strato adiposo sottocutaneo potranno essere corretti con piccoli interventi secondari. L’aspirazione si conduce con una cannula a testa smussa, introdotta attraverso fori di appena 5 mm praticati nelle pieghe e comunque in sedi nascoste e poco visibili. La durata dell’intervento ed il tipo di anestesia dipendono dal numero di sedi da trattare e dalla quantità di grasso che si deve aspirare: in genere si può fare l’intervento con anestesia locale associata a sedazione – in day-hospital o al massimo con una notte di ricovero.
La medicazione post-operatoria si fa utilizzando una guaina elastica stretta che comprime le zone trattate, da tenere per circa 2 settimane. La paziente comunque può condurre vita normale: il periodo in cui è necessario che stia tranquilla è più o meno di una settimana.
Il risultato è definitivo in quanto si asportano cellule adipose il cui numero è fisso e quindi è difficile ingrassare nelle sedi trattate. I rischi della lipoaspirazione sono i rischi generici di un intervento e molto bassi se l’operazione è condotta da mani esperte in ambiente idoneo e con la presenza dell’anestesista.
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